martedì 8 maggio 2012

“GRANDE CONFUSIONE SOTTO IL CIELO, LA SITUAZIONE E’ ECCELLENTE”


Nella tanta vituperata legge finanziaria varata recentemente dal Governo Regionale, si è trovato modo di inserire un emendamento dell’ultimo minuto che affronta l’annosa questione dei rifiuti. Ancora una volta si è deciso che i ventisette ATO siciliani cesseranno di esistere alla data del 30 settembre prossimo (dovevano cessare il 31 dicembre 2011) ed a loro posto dovranno subentrare le nuove società, le cosiddette SRR, 10 per l’esattezza. La Regione per favorire la transizione, potrà assicurare una sorta di assistenza finanziaria ai comuni, con piani di anticipazione della durata di 10 anni. Per quanto riguarda il miliardo di debiti già accumulati, l'ipotesi è quella di ricorrere al mercato finanziario o ad aziende che svolgono servizio di riscossione. La norma appena varata non farà che aumentare la confusione nel tormentato sistema di gestione dei rifiuti, perché non scioglie alcuni nodi fondamentali. Intanto la Sicilia non ha un Piano Regionale dei Rifiuti, poiché quello adottato giace ormai da anni negli uffici della Protezione Civile a Roma e non c’è alcuna speranza che possa essere adottato, visto che sussistono profondi disaccordi circa le modalità di smaltimento, mentre le poche discariche in esercizio si avviano drammaticamente verso il loro esaurimento, tranne quelle private per le quali può attendersi un roseo futuro a carico delle casse comunali. Resta ancora irrisolto il problema dell’indebitamento degli attuali ATO, che ammonta ad oltre un miliardo di euro, per il quale è previsto il ricorso al mercato finanziario. Ma, nei due anni precedenti,  sono state esperite già tre gare e  nessuna banca ha avuto interesse a partecipare, segno evidente della scarsa fiducia che il mercato finanziario nutre circa la solvibilità della Regione. A meno che il tasso di interesse da garantire per la contrazione del mutuo non sarà così elevato da stuzzicare l’interesse delle banche, con conseguenze durissime per le casse  dei Comuni e, di conseguenza, per le tasche dei cittadini contribuenti. Le costituende SRR sono avversate dai Sindaci, infatti oltre 49 consigli comunali hanno già deliberato di non volerle costituire, mentre nello stesso articolato della finanziaria regionale è previsto il commissariamento dei consigli comunali che non provvederanno a deliberare la costituzione delle società come previsto dalla legge 9/2010. Si apre, dunque, una drammatica prospettiva di scontro tra Enti Locali e Regione in un momento abbastanza delicato per il sistema dei rifiuti siciliano, ormai giunto a livelli di vera e propria emergenza. Ma altre contraddizioni dovranno essere risolte. L’ordinanza del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia, la n. 151 del 2011, ha previsto la possibilità per i Comuni siciliani di aderire a nuove aggregazioni di enti locali per la produzione di Progetti Gestionali Sperimentali dei Rifiuti, aggregazioni che vengono a configurarsi come nuove società d’ambito nel caso di aggregazioni di singoli comuni, o le vecchie società d’ambito (ATO) che si vengono a riconfigurare sulla base di nuove adesioni di comuni che, lasciando l’ATO di appartenenza, aderiscono ad un ATO diverso. Ciò significa che in Sicilia dal prossimo settembre ad occuparsi di rifiuti ci saranno, salvo ulteriori ripensamenti o precisazioni, le Società per la Regolamentazione dei Rifiuti (una per ogni provincia), le aggregazioni dei Comuni associati per la realizzazione di Progetti Gestionali Sperimentali, vecchie ATO ricostituite per l’attuazione di Progetti Gestionali Sperimentali, come l’Ato CL2 di Gela. Alla luce delle nuove disposizioni, dunque, centinaia di Comuni, nella speranza di potere accedere a possibili nuovi finanziamenti, hanno manifestato l’interesse ad abbandonare l’ATO di appartenenza per aderire all’ATO promotore di un Progetto di Gestione Sperimentale. Nell’attesa, intanto, dell’approvazione di questi progetti, secondo quanto previsto dalla finanziaria regionale, i Consigli Comunali dovrebbero deliberare la costituzione della nuova Società, la Società per la Regolamentazione di Rifiuti. Ma che succederà nei Comuni in cui si è deciso di aderire ad una nuova aggregazione? Il Comune di Vittoria, ad esempio, ha deciso di aderire alla istituenda SRR, ma nello stesso tempo ha manifestato interesse ad aggregarsi all’ATO CL2 di Gela per la realizzazione di un Progetto di Gestione Sperimentale dei Rifiuti. Nella prima ipotesi l’ATO Ragusa sarà liquidato e sostituito dalla nuova società, nella seconda ipotesi il Comune di Vittoria abbandonerà l’ATO Ragusa per far parte dell’ATO CL2 di Gela, il quale eserciterà il ruolo di Ente capofila della nuova aggregazione di Comuni, avendo presentato alla Regione un Progetto Sperimentale. Leggendo l’ordinanza del Commissario Rifiuti e il provvedimento del Soggetto Attuatore, nonché gli atti deliberativi adottati dagli Enti interessati, atti che sembrano essere solo propedeutici alla nuova gestione, mi pongo alcuni interrogativi:

·       se è stata valutata e con quali modalità la convenienza dal punto vista tecnico, organizzativo ed economico del Comune di Vittoria ad aderire al progetto della gelese ATO CL2;

·       se il progetto sperimentale dell’ATO CL2 di Gela, presentato alla Regione in data 10 febbraio 2012 ha fatto riferimento, relativamente al rispetto dei parametri tecnici ed economici previsti dalla Disposizione n. 168 del 29 dicembre 2011 del Soggetto Attuatore, al territorio del Comune di Vittoria, visto che la delibera di adesione del Comune, del 14 febbraio 2012,  è successiva alla presentazione del Progetto;

·       se la messa in sicurezza della discarica di Pozzo Bollente è contemplata dal Progetto di Gestione Sperimentale presentato dall’ATO CL2;

·       se è stato valutato il fatto che aderendo al Progetto di Gestione Sperimentale  il Comune delega l’ATO CL2 ad agire per conto del Comune per tutti gli adempimenti consequenziali alla gestione del progetto, perdendo in tal modo la propria sovranità in materia di trattamento e gestione dei rifiuti nel proprio territorio;



Nel clima di grande incertezza che oggi regna in Sicilia, anche per le dichiarazioni del Presidente della Regione che vorrebbero anticipate al mese di settembre le elezioni regionali, potrebbe essere utile costituire un’apposita commissione consiliare che si occupi di disegnare gli scenari entro cui contemplare eventuali ipotesi alternative, anche di emergenza, di gestione dei rifiuti nel territorio, non escludendo un’iniziativa politica di ampio respiro, capace di coinvolgere altri comuni e la provincia, come la possibilità di promuovere un’iniziativa legislativa in materia di rifiuti proposta direttamente dagli Enti Locali, considerato che l’iniziativa legislativa in Sicilia spetta anche ai Comuni secondo quanto stabilito dall’art. 12 dello Statuto Siciliano. Agli Enti Locali non mancano certo le risorse tecniche necessarie per predisporre un provvedimento legislativo e costituirebbe una risposta alla mala politica, promuovendo pure la partecipazione dal basso in sinergia con le rappresentanze civili e i cittadini.

Il Presidente Mao soleva spesso ripetere: “Grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”, per dire che nei periodi di grande incertezza l’occasione può essere propizia per determinare un cambiamento positivo.

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