mercoledì 17 ottobre 2012

Dopo lo "sbarco" di Grillo la Sicilia potrebbe non essere più la stessa


Dopo lo “sbarco” di Grillo, le elezioni in Sicilia sembrano non avere più storia. Su un aspetto della campagna elettorale sembra oramai acquisito un fatto: Grillo conquista le piazze. Mai vista tanta gente dai tempi in cui arrivavano i big nazionali come Berlinguer, Moro e tanti altri. Qualcuno dice che la gente è attratta dal Grillo comico, dallo spettacolo. Ma tanto si sa, quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba. La verità è ben più tragica, ed è chiaro che nell’epoca in cui i partiti come organizzazioni sono letteralmente spariti dalla scena e tanti piccoli scilipoti devono confrontarsi sul terreno della comunicazione, allora veramente non c’è più storia, chi lo frega Grillo che è un guru della comunicazione, chi può vincerlo sul terreno che gli è proprio? Non sappiamo cos’altro si inventerà prima della conclusione della campagna elettorale, ma lo “sbarco” in Sicilia attraversando lo Stretto di Messina a nuoto è stata una trovata geniale. Ci stanno tutte le proprietà per la costruzione di un evento capace di tramutarsi in mito. Preparato con l’annuncio attraverso la stampa, ha creato curiosità ed attesa, ha scommesso sul coraggio e sulla forza. Si è preparato bene per recitare la parte dell’eroe in quest’arena dove parecchi sono i cavalieri che competono con le spade spuntate per le loro qualità di onorevoli falliti o di outsider buttati lì dai pupari più furbi, quelli che capiscono che non è aria che tira e che è meglio aspettare momenti migliori. D’altronde non sono stati i dirigenti dei partiti a scommettere sul carisma, sul personalismo al posto del collettivo? Mi ricordo ancora, tanto tempo fa, quando i comunisti e i democristiani affiggevano i manifesti con i loro simboli, la falce e il martello o lo scudo crociato, evitando di esporre facce ammiccanti e spesso anche stucchevoli, tempi in cui si andava porta a porta a parlare con la gente. Oggi, a causa di un’errata interpretazione della modernità, nel simbolo si trovano i nomi dei leader, con il risultato che trombato il leader non resta nemmeno il partito. Quasi tutti hanno voluto puntare sulla forza del proprio carisma personale, costruito a colpi di frasi ad effetto, sulla propria capacità di “bucare il video”, a discapito dei programmi e del buon governo. Ma se tutto ciò può andare bene per chi si presenta ingenuamente per la prima volta al cospetto dell’elettorato, altrettanto non si può certo dire per chi ha governato per venti anni. E’ emblematico il video che mostra il candidato Presidente Miccichè che parla in una piazza quasi deserta davanti ad uno striscione sorretto da un gruppetto di ragazzi su cui campeggia la scritta:”17 anni con Lombardo, Berlusconi, Cuffaro, Dell’Utri , Miccichè togliti dalle liste elettorali!”. Qui non è più sufficiente la seduzione del tribuno bello ed intelligente, la gente vuole resoconti, fatti e non più parole…parole…parole. La costruzione mediatica del dirigente non funziona più,  su questo terreno vince Grillo perché è il suo mestiere. La gente chiede partecipazione, confronto delle idee, costruzione di un progetto e certamente Grillo non è tutto questo. Grillo fa il suo mestiere di comico, dice alla gente ciò che la gente vuole sentire. La gente sa che i politici rubano e vuole qualcuno che glielo dice e glielo canta. I discorsi di Grillo rafforzano il sentimento popolare e amplificano l’antipolitica. Fanno male i politici a sottovalutare Grillo liquidandolo come un abominevole pifferaio magico. In Sicilia la sconfitta della politica potrebbe rafforzare il sistema clientelare-mafioso che potrebbe avere più presa su un’assemblea regionale composta prevalentemente da personaggi inquinati e da persone inesperte. Ma la campagna elettorale continua nell’assenza assoluta di confronto, in piazze deserte e nella continua recita di monologhi così omolagati che sembrano costruiti in serie dalla moderna fabbrica elettorale. Manca una visione realistica della Sicilia di domani, manca il coraggio dell’autocritica, mancano le idee, un progetto a cui legare le ansie e le aspettative dei giovani, manca la capacità di rigenerare fiducia. E poi c'è un deficit di competenze necessarie per affrontare seriamente il nodo della riforma della Regione, presupposto utile ed inderogabile per la sua rinascita morale e civile, senza la quale è impossibile parlare di sviluppo. Così, mentre i cittadini continuano con sacrificio e timore ad affrontare le loro giornate pervase ed aggravate dai problemi di sempre, continuano gli eventi inventati da Grillo tra gli applausi e gli entusiasmi di quel popolo che, ancora una volta resta sedotto, come scriveva Antonio Gramsci nei Quaderni:”… «dall’ammirazione ingenua e fanatica per l’intelligenza come tale, per l’uomo intelligente come tale… forse unica forma di sciovinismo popolare in Italia”. Alla fine, com’è successo per l’altro “sbarco” più famoso, molti chiederanno di dedicargli una strada o  costruirgli un monumento, magari senza sapere perché.

1 commento:

  1. A parte che non capisco com'è che nessuno dei tuoi numerosi e qualificati lettori sia interessato a rendere plurali gli stimolanti argomenti che provi a proporci! E sarà forse proprio questo a spingermi a dire la mia. Giova, anche stavolta devo dissentire su alcuni punti, anche se in linea di massima condivido la tua analisi generale. Tu dici che grillo amplifica l'antipolitica. Si certo, ma dove x politica si intende quella di d'alema- berlusconi... e bella compagnia. Se quella è la politica effettivamente grillo è l'antipolitica (riflessioni...)Poi sostieni che a grillo potrebbero essere applicati gli avvertimenti di gramsci sul "fascino dell'uomo intelligente sulle masse" Io non credo x niente che grillo sia osannato x la sua intelligenza. Non è nemmeno bello, né giovane, né prestante. Non so se l'hai visto dal vivo, ma non è neppure carismatico (nonostante lo vediamo in tv da una vita). Grillo invece credo sia visto come un condottiero proprio perchè è uno come tanti; parla come tanti di noi, si incazza effettivamente (e non sotto veste di comico), si veste come tanti di noi, fa una vita più o meno come la nostra. E' un vero minimalesta, non fa sprechi, fa la sua parte in termini di inquinamento e sostenibilità. Non è un chiacchierone nella vita privata. E tanta gente lo sa perché lo segue. Per questo è avvertito come uno simile a noi. Quindi nessun superuomo o culto della personalità e cose simili...Hai ragionissima invece, quando sostieni che "in sicilia la sconfitta della politica (avvelenata) potrebbe rafforzare il sistema clientelare-mafioso". Verissimo, e proprio x carenza di società civile e di cittadinanza attiva; di quello zoccolo duro cioè capace di reggere ad un periodo di cambiamento e transizione. Era il motivo x cui avevo deciso di votare Fava, ma quando è stato sostituito ho pensato che anche in sicilia bisogna tentare il tutto x tutto. D'altronde, caro Giova, e questo nessuno vuole prenderlo in considerazione, M5S significa AZZARAMENTO. Dopo sarebbe tutto da fare! Bisogna mettersi bene in testa che il progetto di grillo è solo quello di costruire un contenitore dove fare affluire, sospinti dal "pifferaio", i voti in libera uscita dai partiti tutti. Tale da ridimensionandoli in gregari, alcuni farli sparire del tutto, altri farli suicidare x troppa vergogna. Nel frattempo, dice grillo, bisognerà rifondare la politica, e non più sulle macerie dei vecchi partiti (forza italia sopra le rovine di dc e psi), Pd sopra i calcinacci di Pci-Dc, Sel sui detriti di rifondazione), ma ex novo, sul nulla e dunque dalle imprevedibili novità! Giova, ma lo sai che è proprio adesso che si vede chi è coraggioso e innovativo, e chi invece è pavido e conservativo? Ora vorrò vedere tutti i comunisti e i post comunisti che amano chiamarsi "riformisti" quanti passi saranno disposti a fare in nome del cambiamento e del rinnovamento! Vorrò proprio vederlo nei prossimi 12-24 mesi. Lo so, trattasi di percorso lungo ed insidioso, faticoso, ma si sa, l'innovazione passa attraverso la temerarietà, i percorsi accidentati. Giova, personalmente non voglio morire democristiano! Prima che mi mettano il pannolone io vorrei dare una mano a scaraventare tutto giù. Ma col desiderio e la volontà di ricostruire.
    Ciao, Turi Migliore

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