Risolto il caso della piccola disabile privata dell’assistenza, ma chi paga per l’incuria?
Ho letto oggi sul giornale “La Sicilia” che
l’Assessore Giovanni Caruano ha chiesto scusa alle famiglie per i ritardi con
cui il Comune di Vittoria ha provveduto ad assegnare il personale alle scuole
per occuparsi dei bambini disabili. Ho colto in questo gesto un segno di civiltà
e di educazione che è difficile trovare in questo deserto che è diventato la
politica nel nostro territorio. Ma mi sono chiesto anche, come credo se lo chiedano
tanti altri cittadini, chi paga per questo ritardo che non trova nessuna giustificazione?
In questo caso non si possono addurre scuse banali o di semplice circostanza,
non si possono invocare i soliti ritardi nei trasferimenti della regione, delle
risorse sottratte agli Enti Locali dal Governo Monti, quando poi si assiste,
malgrado i continui piagnistei e mugugni, all’assunzione di esperti per i quali
possono esprimersi solo seri e fondati giudizi di inopportunità. Anzi, in
questa circostanza sono stati addotti motivi legati ai tempi tecnici necessari
per l’espletamento della gara, ma allora viene da chiedersi perché non si è
provveduto in tempo utile? Perché per fare una disinfestazione bisogna
aspettare sempre l’arrivo inoltrato dell’estate, per pulire le spiagge aspettare il mese di agosto? Perché i servizi
arrivano sempre alla fine, quando ormai non servono più? Mi chiedo allora, come
se lo chiedono tanti cittadini, ma che fanno i dirigenti del Comune, come viene
valutato il loro lavoro, ma, soprattutto, con quali criteri sono scelti dall’amministrazione
e quali sono i provvedimenti adottati in caso di inefficienza o di inadeguatezza rispetto al ruolo che svolgono?
Sarebbe ora, che di fronte all’ennesimo ingiustificato ritardo che ha costretto
una famiglia a rivolgersi ai carabinieri per avere riconosciuto un diritto
sacrosanto, subendo l’umiliazione di finire pure sulle pagine dei giornali, ci
fosse un provvedimento disciplinare, uno solo, per potere dimostrare,
finalmente, di esercitare utilmente
l’incarico politico ricevuto dai cittadini. Una volta gli alti burocrati
lamentavano il fatto che da loro ci si aspettavano i miracoli a fronte di
stipendi miserabili, ma oggi ci sono dirigenti che costano alle casse comunali
oltre centomila euro l’anno ed è giusto che vengano censurati quando dimostrano
di non essere all’altezza della situazione.
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