martedì 16 ottobre 2012

Risolto il caso della piccola disabile privata dell’assistenza, ma chi paga per l’incuria?


Ho letto oggi sul giornale “La Sicilia” che l’Assessore Giovanni Caruano ha chiesto scusa alle famiglie per i ritardi con cui il Comune di Vittoria ha provveduto ad assegnare il personale alle scuole per occuparsi dei bambini disabili. Ho colto in questo gesto un segno di civiltà e di educazione che è difficile trovare in questo deserto che è diventato la politica nel nostro territorio. Ma mi sono chiesto anche, come credo se lo chiedano tanti altri cittadini, chi paga per questo ritardo che non trova nessuna giustificazione? In questo caso non si possono addurre scuse banali o di semplice circostanza, non si possono invocare i soliti ritardi nei trasferimenti della regione, delle risorse sottratte agli Enti Locali dal Governo Monti, quando poi si assiste, malgrado i continui piagnistei e mugugni, all’assunzione di esperti per i quali possono esprimersi solo seri e fondati giudizi di inopportunità. Anzi, in questa circostanza sono stati addotti motivi legati ai tempi tecnici necessari per l’espletamento della gara, ma allora viene da chiedersi perché non si è provveduto in tempo utile? Perché per fare una disinfestazione bisogna aspettare sempre l’arrivo inoltrato dell’estate, per pulire le spiagge  aspettare il mese di agosto? Perché i servizi arrivano sempre alla fine, quando ormai non servono più? Mi chiedo allora, come se lo chiedono tanti cittadini, ma che fanno i dirigenti del Comune, come viene valutato il loro lavoro, ma, soprattutto, con quali criteri sono scelti dall’amministrazione e quali sono i provvedimenti adottati in caso di inefficienza o di  inadeguatezza rispetto al ruolo che svolgono? Sarebbe ora, che di fronte all’ennesimo ingiustificato ritardo che ha costretto una famiglia a rivolgersi ai carabinieri per avere riconosciuto un diritto sacrosanto, subendo l’umiliazione di finire pure sulle pagine dei giornali, ci fosse un provvedimento disciplinare, uno solo, per potere dimostrare, finalmente,  di esercitare utilmente l’incarico politico ricevuto dai cittadini. Una volta gli alti burocrati lamentavano il fatto che da loro ci si aspettavano i miracoli a fronte di stipendi miserabili, ma oggi ci sono dirigenti che costano alle casse comunali oltre centomila euro l’anno ed è giusto che vengano censurati quando dimostrano di non essere all’altezza della situazione.

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