venerdì 6 luglio 2012

Denaro insiste, ma l'EMAIA resta un flop

Ricevo dal Presidente dell'EMAIA Giovanni Denaro la seguente comunicazione: Caro Giovanni Lucifora,
mi sarei aspettato da un ex sindaco come te un contributo di alto profilo. Non una polemica sterile e fine a se stessa. Questo è il momento della responsabilità non delle invettive. Se tu ti scagli contro l’Emaia attacchi l’economia di questo territorio. E ti assumi una responsabilità storica che io non posso condividere. Io sono dalla parte delle imprese. E, con umiltà e pragmatismo, cerco di affrontarne i problemi concreti.
Non ho mai nascosto le difficoltà relative al contesto in cui si è svolta la 30ª MEDEXPO. Purtroppo la crisi esiste ed è tangibile. Chi è a contatto con le imprese, come il sottoscritto, lo sa bene. Tant’è vero che l’idea della campionaria estiva è stata intesa nell’ottica del rilancio dell’economia del territorio. La presidenza dell’Emaia è riuscita, nonostante tutto, a coinvolgere il tessuto produttivo della città. A questo proposito, non mi stancherò mai di ringraziare gli espositori che hanno mostrato il coraggio della sfida e hanno colto l’opportunità offerta dall’ente. Hanno capito che si tratta davvero della vetrina delle imprese siciliane.
Sono, comunque, convinto che debbano essere apportati dei correttivi alla prossima MEDEXPO. L’obiettivo è quello di incrementare la qualità dell’edizione. Questo è quanto emerge anche da una serie d’incontri effettuati con gli imprenditori del territorio.
La Fiera Emaia non solo resiste ma rilancia. Numerosi enti fieristici sono passati dall’annualità alla biennalità. La Fiera, in controtendenza, ha invece riavviato il rapporto commerciale con una serie di associazioni che si muovono in modo proficuo.
Quanto al progetto di cui parli, t’informo che esiste ed è molto chiaro. Io mi sono fatto carico di renderlo pubblico. La mia proposta di rilancio della Fiera Emaia è nota a tutti. E i media ne hanno dato ampio risalto. Persino Il Sole 24 ore del 3 luglio scorso sostiene il coraggio e la sfida dell’ente fieristico, a dispetto delle fiere di Palermo e Messina da tempo defunte. Mi spiace che tu non sia attento. Ma tant’è. Ti riassumo i concetti-cardine della mia proposta.
Io penso che debba registrarsi una vera attenzione nei confronti di una fiera esistente da quarantasei anni. La Fiera Emaia non può più ricevere i contributi destinati alle sagre paesane. Occorre una svolta non più rinviabile. Deve cambiare l’assetto societario. Oltre alla Città di Vittoria, della futura società di gestione devono farne parte sia la Camera di Commercio di Ragusa sia la Provincia di Ragusa. Così come la Regione Siciliana che, purtroppo, continua ad essere assente.
Rispetto a questa proposta di mutamento societario ho registrato la positiva apertura di Antonio Prelati, presidente dell’Ascom. Il responsabile di un’importante organizzazione di categoria come l’associazione dei commercianti, con tutta evidenza, condivide la bontà dell’idea. Ho ravvisato nelle parole del presidente dell’Ascom un’attenzione nei confronti degli sforzi che intende compiere la Fiera Emaia. Ho ringraziato Prelati e l’ho invitato ad un tavolo di confronto per discutere la proposta di rilancio dell’ente fieristico.
Ancora. La Fiera Emaia, finalmente, si aprirà all’internazionalizzazione. Si tratta di un percorso di scoperta di nuovi mercati da una prospettiva che deve essere davvero mediterranea. Un altro aspetto decisivo è da ricercarsi nella durata di ogni singola fiera. Va usata la cosiddetta formula smart and small. Vale a dire una fiera che si concluda in un fine settimana.
Anche se la campionaria rientra ancora nell’alveo delle fiere multisettoriali. le prospettive future della fiera risiedono in settori commerciali specifici. Va data una nuova e connotata identità all’ente. Viviamo un passaggio epocale. Paragonabile a ciò che è avvenuto a proposito dello switch off televisivo: il passaggio dal segnale analogico a quello digitale. Ebbene, la Fiera Emaia è in mezzo a questo cambiamento. Che va governato. Occorre imprimere una svolta che può risultare rivoluzionaria. Da una fiera “generalista” è obbligatorio procedere verso una fiera “tematica”. Questa è una scommessa decisiva. Non per niente, dal 2013 le fiere passeranno da quattro a cinque. Si aggiunge infatti un salone di valore nazionale dedicato ai motori. L’unica fiera multisettoriale targata Emaia sarà esclusivamente quella di novembre. Le altre (Agrem, Kamò, Medexpo e quella dedicata ai motori) saranno settoriali.
Sostengo da tempo che la Fiera Emaia, il Mercato ortofrutticolo di Vittoria, l’aeroporto di Comiso, l’autoporto di Vittoria e il porto di Pozzallo costituiscano il volano di sviluppo sinergico dell’intero Sud Est siciliano. Se non si punta su queste realtà il territorio ibleo non può uscire dalla crisi epocale in cui versa.
Io guardo al futuro. E credo, in prospettiva, che ci si debba porre come orizzonte l’ottimismo della ragione. Non il pessimismo fine a se stesso.
In conclusione, ritengo utile per l’economia della nostra città e dell’intera isola uno sforzo comune. Evitando inutili diatribe che creano solo lacerazioni all’interno di un fronte che deve essere unito e solidale.

Con affetto.
Giovanni Denaro
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Caro Giovanni,
ho apprezzato il fatto che tu sia intervenuto in risposta alla mia riflessione sulla Fiera EMAIA, ma purtroppo non condivido né il tenore, né il contenuto della tua proposta. Non sono aduso, proprio per la mia personale esperienza e per la lunga militanza politica, applaudire comunque pur di fare parte del coro, né mi piace appartenere ad alcun cerchio magico, passato o presente, con cui condividere le “gioie” del potere rimanendo in silenzio per puro compiacimento. Ho avuto il pregio di dire sempre quello che penso e di confrontarmi, rimanendo sempre “refrattario” alle discipline imposte da altri per fini estranei agli interessi della collettività. Intanto nella mia riflessione non c’era alcun intento polemico, semmai un tentativo di riportare in terra i termini del dibattito in modo costruttivo, evidenziando il fatto che non serve a nessuno lo sbandieramento di un ottimismo idiota che serve solo a creare distanza tra la pubblica amministrazione e i cittadini, stante, tra l’altro, che tutti abbiamo potuto vedere ciò che è stato realizzato quest’anno dall’EMAIA. Né, tantomeno, ho attaccato la Fiera, semmai ho tracciato le linee di un possibile rilancio della stessa, quello vero, nell’ottica di un rafforzamento della nostra economia, nel solco di quell’autentica tradizione artigianale che l’ha promossa. E poi è ora di finirla con l’idea che appena un cittadino muove una critica ad un amministratore, allora è come se si criticasse il popolo o l’istituzione in sé, come se ci fosse una naturale immedesimazione tra l’amministratore e l’istituzione che rappresenta, mi sembrava che ciò appartenesse ad un lontano passato. Ma di quale rilancio dell’economia del territorio parli, di quale coinvolgimento del tessuto produttivo? Se quello che abbiamo visto alla Fiera è il tessuto produttivo della città, veramente possiamo affermare di essere alla frutta. E poi quale sarebbe il progetto, quello di coinvolgere la Camera di Commercio nel Consiglio di Amministrazione? Una fumosa “internazionalizzazione”, una nuova edizione dedicata ai motori, ma a vantaggio di chi, con quali attori protagonisti?. Vedi, Giovanni, tu hai la presunzione di affermare che hai un progetto, che sarebbe quello che hai esposto in questo tuo intervento in risposta alla mia riflessione e che io ripropongo all’attenzione di chi ci segue, ma io in questo tuo progetto non ci vedo niente di interessante e resto convinto che un progetto va costruito con i produttori e i loro rappresentanti, con l’obiettivo di attrarre risorse economiche per la gente che lavora a Vittoria e nel suo hinterland e non certamente per investire risorse nostre per fare arricchire gli altri. L’unica cosa positiva che registro è la disponibilità di Antonio Prelati a contribuire, con idee e proposte, al rilancio della Fiera, il resto sono chiacchiere come quelle riportate dal Sole 24 Ore che ha solo ripreso, tal quale, il comunicato stampa dell’AMAIA senza alcun approfondimento critico. Con una maggiore disponibilità all’ascolto, senza presunzione e arroganza, credo che potresti essere un buon presidente. Un abbraccio da Giovanni Lucifora.



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