sabato 21 marzo 2020

Ci perdoni Santo Padre


C’è un’avversione strisciante che si evince in buona parte di ciò che riporta la stampa italiana, ma che si esprime ormai in maniera virulenta sui social, nei confronti di Papa Francesco. Si tratta di avversione morbosa, malvagia, tesa a mettere in cattiva luce l’azione pastorale di questo Papa. Questa opera demolitrice non viene dalla povera gente. A ben guardare tutti coloro che hanno qualcosa da ridire contro il Papa sono coloro che hanno la pancia piena e il portafogli rigonfio, sono laureati, professionisti, imprenditori, gente abituata a speculare su tutto, evasori fiscali che si trovano nel mirino di Papa Francesco, il quale non ha mancato recentemente di sottolineare come il comportamento degli evasori è causa primaria della carenza di servizi ed attrezzature sanitarie. Criticano il Papa accusandolo di non mettere a disposizione i “miliardi”  per risolvere la grave crisi prodotta dalla pandemia, come se il Papa fosse la Banca Mondiale. Sono coloro che negli anni recenti hanno concorso a demolire lo Stato esaltando gli egoismi privati e che oggi reclamano dallo stesso Stato aiuto e protezione. Ce l’anno con le ONG, accusate di speculare alle spalle dei poveri cittadini. Dov’è Gino Strada?  Lo chiedono a gran voce loro, corrotti ed opportunisti di ogni risma, incapaci di un solo pensiero d’amore e di solidarietà, odiatori di professione, pur sapendo che le ONG sono impegnate in prima linea in Lombardia. Ci perdoni Santo Padre,  non siamo degni del Suo sacrificio.

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